Fabio Caressa torna in libreria dall’8 novembre con “Grazie, Signore, che ci hai dato il calcio” (Sperling & Kupfer). La prefazione è a cura di Beppe Bergomi, suo compagno di telecronache.
«Da bambino, quando entravo allo stadio, mi facevo il segno della croce come quando entravo in chiesa. Senza essere blasfemo, per me la mistica era la stessa.» Dal 1986 a oggi Fabio Caressa ha visto e raccontato agli italiani gli eventi, gli uomini e i grandi gesti che hanno fatto la storia recente del nostro calcio, e non solo: il Mondiale del 2006 («Chiudi la valigia, Beppe: andiamo a Berlino!») e l’Europeo 2020(«Grazie Signore che ci hai dato il calcio, che ci fa abbracciare, che ci fa sognare»), le finali di Champions League, le sfide e gli uomini del campionato italiano, le prodezze individuali e di squadra, i momenti epici e quelli drammatici. E dietro ognuno di questi, c’è un universo di storie – a volte commoventi, appassionanti, molto spesso irresistibilmente comiche – che Fabio ha deciso di rivivere in questo libro, raccontando, allo stesso tempo, la poesia dello sport più amato al mondo e la magia di una passione.
Una vera galleria di ritratti, episodi rocamboleschi, retroscena, incontri, scontri e sodalizi – tra tutti quello con Beppe Bergomi – che svelano i segreti di una professione, quella del telecronista sportivo, di cui Fabio Caressa è stato ed è tuttora uno dei più importanti interpreti.